L’implantologia odontoiatrica permette di sostituire le radici dentali perse o danneggiate con degli impianti artificiali in titanio, sui quali viene fissata una protesi. L’operazione di inserzione dell’impianto è strettamente legata alla protesi dentale e, come vedremo, al processo di osteontegrazione.
Quali tipi di protesi utilizzare?
A seconda di quanto è compromessa la radice naturale del dente, è possibile impiantare tre diversi tipi di protesi:
- Corona singola o capsula dentaria: viene posta singolarmente sulla radice devitalizzata. È utilizzata anche per coprire denti scheggiati o danneggiati
- Ponte: viene impiantato quando deve essere sostituito più di un dente. In questo caso, vengono fatti diversi impianti in punti strategici dell’arcata, di modo che lavorino da pilastri per fissare il ponte
- All on 4 o Toronto Bridge: è una protesi totale fissa, alternativa alla dentiera e adatta a pazienti che hanno perso quasi tutti i denti. In questo caso, l’impianto viene realizzato su 4 punti che fanno da pilastro alla protesi.
L’utilizzo del titanio nell’impianto dentale
La scelta di utilizzare il titanio per realizzare gli impianti si deve alle speciali caratteristiche di questo materiale. Non solo viene tollerato biologicamente dal nostro organismo, ma grazie a speciali proprietà tecnologiche, come la resistenza meccanica, si impone ormai come la prima scelta per odontotecnici e implantoprotesisti.
Cos’è l’osteointegrazione?
L’osteointegrazione è un processo biologico che permette all’osso dentale “naturale” di guarire intorno all’impianto artificiale, fondendosi con esso. Questo processo può avvenire in tempi che variano da 2 a 6 mesi.
Per il paziente è importante comprendere che l’Impianto dentale osteointegrato mima soltanto la radice dentale: non possiede un parodonto, quindi non è capace di ammortizzare i carichi masticatori e trasversali come farebbe una radice naturale.
L’operazione di inserimento dell’impianto e il conseguente processo di osteontegrazione richiede quindi un’attenta pianificazione da parte del dentista affinché il sistema impianto-protesi sia funzionale nel tempo.
Quali sono le alternative all’osteointegrazione?
L’inserzione dell’impianto osteontegrato richiede un’attenta analisi clinica, anamnestica e radiologica del paziente in quanto alcune patologie (come il diabete), l’uso di sigarette e la cattiva igiene orale sono forti fattori prognostici negativi che possono causare il fallimento dell’impianto.
Per questo, si fa spesso ricorso a delle tecniche implantologiche alternative.
Implantologia computer guidata
Nell’intervento di impiantologia computer guidata, l’inserzione dell’impianto viene effettuata attraverso l’uso della dima chirurgica, una mascherina posta nella bocca del paziente al momento dell’operazione. La mascherina permette al dentista di inserire la fresa in punti esatti della bocca del paziente, grazie ad appositi fori realizzati al suo interno. Richiedendo estrema precisione, la dima viene prodotta dopo un attento studio dell’anatomia ossea del paziente grazie a nuove tecniche di imaging radiologico e sistemi digitali di progettazione implantologica.
Carico immediato
Attraverso il caldo immediato, la protesi viene fissata lo stesso giorno dell’operazione implantologica, senza attendere la totale guarigione e osteointegrazione.
Impianti post-estrattivi
In questo caso, gli impianti vengono inseriti direttamente negli alveoli dopo l’estrazione di elementi dentali naturali compromessi.