L’anestesiologia è branca comune alla medicina e alla chirurgia che mira ad eliminare la sensibilità al dolore. Essa è fondamentale in tutte le pratiche odontoiatriche invasive e dolorose e viene applicata in odontoiatria tramite l’utilizzo di anestetici locali di tipo amidico.

Quali anestesie sono applicate in odontoiatria?

A seconda dell’ampiezza della zona da trattare, in odontoiatria vengono usate le seguenti pratiche di anestesia:

  • Plessica, per trattare localmente i rami più piccoli e terminali dei nervi, infiltrando l’anestetico nella mucosa intorno al dente interessato o nel Parodonto
  • Tronculare, usata per anestetizzare i tronchi nervosi più grandi e per bloccare la trasmissione nervosa di ampie zone del cavo orale

Quando indicato inoltre si può fare ricorso ad un vasocostrittore, come l’adrenalina, per ridurre il sanguinamento ed aumentare la durata dell’anestetico.

Cos’è la sedazione cosciente?

A supporto dell’anestesia locale è oggi ampiamente utilizzata la sedazione cosciente, indotta nel paziente tramite l’inalazione perossido di azoto per lasciarlo cadere in uno stato di minor vigilanza ed una ridotta sensibilità generale. E’ una tecnica utilizzata in anestesia generale, ma che oggi è di grande aiuto in odontoiatria per tranquillizzare i pazienti più emotivi e per ridurre lo stress causato dalle operazioni. E’ inoltre fondamentale per ridurre le risposte involontarie del sistema nervoso alle manipolazioni chirurgiche, come l’aumento della frequenza cardiaca.